Figlio di un pastore protestante, Vincent van Gogh compie studi irregolari e si impiega come commesso nella casa d’arte Goupil a l’Aja. Intraprende poi la carriera di predicatore e di missionario, incontrando però ostilità e rifiuti. Nel 1879 inizia a ridisegnare le opere di altri pittori, inoltre esegue studi di figure, soprattutto contadini, dopo aver preso lezioni a Bruxelles e a L’Aja. Solo a partire dal 1881 decide di dedicarsi alla pittura, ed in meno di dieci anni di intenso lavoro produce un numero molto rilevante di opere, che contribuirono a una profonda rivoluzione nella cultura artistica europea. 

Nel settembre del 1883 va a vivere nel nord dei Paesi Bassi, nella Drenthe, regione ricca di torbiere, spostandosi spesso e ritraendo gli operai e i contadini intenti nel duro lavoro. Nel dicembre si trasferisce quindi a Nuenen, nel Brabante, dove realizza quasi duecento quadri e numerosissimi acquerelli e disegni. Protagonisti di queste sue opere sono i tessitori al lavoro, il villaggio di Nuenen e, ovviamente, i contadini, ai quali van Gogh dedica I mangiatori di patate, il capolavoro del suo periodo olandese.

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Nel 1885 si trasferisce ad Anversa per seguire i corsi dell’Accademia, frequentando le chiese e i musei della città, dove ammira il vivace colorismo di Rubens. Altrettanto importante per lui è l’interesse per le stampe giapponesi, che acquista in quantità e che porta ovunque con sé. Alla fine del febbraio 1886 parte per Parigi, vivendo nell’appartamento del fratello Theo. Qui conosce molti artisti, tra i quali Émile Bernard ed Henri de Toulouse-Lautrec; importanti anche le amicizie con Monet, Renoir, Gauguin, Degas, Pissarro, Sisley e i pointillistes Seurat e Signac. Van Gogh prova ad immettere colori più chiari nei suoi lavori.

Dipinge vedute di città, autoritratti e nature morte. In questo periodo frequenta il Café du Tambourin sul boulevard de Clichy, intrecciando una relazione sentimentale con la proprietaria, Agostina Segatori, da lui immortalata in un celebre ritratto. 

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Nel febbraio del 1888, attratto dalla luce e dagli intensi colori, si trasferisce ad Arles, in Provenza, dove realizza ben duecento dipinti e cento altre opere tra disegni e acquerelli. Quadri come La sedia di VincentLa camera di Vincent ad ArlesIl caffè di notteTerrazza del caffè la sera, Place du Forum, ArlesNotte stellata sul Rodano, oltre che la serie dei Girasoli, furono tutte realizzate durante il soggiorno arlesiano. Invita Paul Gauguin a raggiungerlo, ma la loro convivenza è resa impossibile dalla diversità dei caratteri e dalle differenti idee sull’arte. Le incomprensioni sfociano nel tragico episodio del dicembre del 1888, quando dopo una discussione van Gogh si mutila un orecchio.

Gauguin lascia Arles, e van Gogh nel maggio 1889 entra volontariamente nella Maison de Santé di Saint-Paul-de-Mausole, un vecchio convento adibito a ospedale psichiatrico a una ventina di chilometri da Arles. Qui realizza ben centoquaranta dipinti, figure di contadini, i paesaggi caratterizzati dai luminosi vigneti o dagli uliveti grigio-argentei intorno Saint-Rémy, fra i quali la Notte stellata.

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Il 16 maggio 1890 Vincent lascia definitivamente Saint-Rémy per raggiungere il fratello a Parigi, dove conosce per la prima volta il nipotino e la cognata. Il 21 maggio parte per stabilirsi a Auvers-sur-Oise, un villaggio a una trentina di chilometri da Parigi dove risiedeva un medico amico di Théo, il dottor Paul-Ferdinand Gachet che si sarebbe preso cura di lui. Van Gogh prende alloggio nel caffè-locanda gestito dai coniugi Ravoux, nella piazza del Municipio. Sono di quel periodo oltre al Ritratto del dott. Gachet, paesaggi con case di contadini e campi di grano, giardini e tra le sue più violente pitture di fiori. 

Muore il 27 luglio 1890 assistito dal fratello Theo, all’età di 37 anni.

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